Il St Anthony’s College è una delle più prestigiose università inglesi. Le tradizioni vengono rigidamente osservate, il corpo docente è famoso per l’eccellenza del suo insegnamento e il grande edificio, chiuso da alte cancellate e immerso in ampi giardini, impone rispetto alla sola vista. In quel luogo dedito allo studio, in una fredda serata di novembre il rettore Umpleby viene trovato morto, ucciso da un colpo d’arma da fuoco. Le indagini vengono affidate all’ispettore John Appleby, uomo estremamente colto ed equilibrato e unico tra i funzionari di Scotland Yard in grado di dialogare alla pari con i professori del St Anthony’s. La scena che gli si presenta di fronte quando si reca a vedere la vittima è raccapricciante. Il rettore giace a terra nel suo studio, la testa avvolta in una toga accademica come in un sudario. Sul pavimento, accanto al viso, c’è un teschio umano con mucchietti di ossa tutt’intorno, mentre sui pannelli di quercia sopra il camino fanno bella mostra di sé due teschi ghignanti, rozzamente disegnati con il gesso. Solo una mente perversa può aver concepito tutto ciò, e questa mente non può che essere quella di uno dei professori. Di sera, infatti, il college viene chiuso, isolato dal resto del mondo, e occorrono chiavi speciali per entrare. Ce ne sono solo dieci. E solo i docenti le hanno.
Titolo originale: Death at the President's Lodging / Seven Suspects
Traduzione: Bruno Amato
"Il più importante contributo alla letteratura gialla apparso da molto tempo a questa parte." The Times Literary Supplement (1936)