In una sera di ottobre del ventesimo secolo, mentre la nebbia invade Londra, l’ispettore John Cheviot di Scotland Yard sale con noncuranza su un taxi. Quando arriva alla meta è ancora buio e la città non sembra tanto diversa, ma il taxi si è trasformato in una carrozza a nolo e una bella sconosciuta gli fa cenno di raggiungerla. Corre l’anno 1829… ma com’è possibile? Pian piano Cheviot scopre di essere un poliziotto anche in quest’epoca e ricostruisce la sua nuova identità: appartiene all’alta società londinese, è abile con la pistola e la spada, nonché l’amante di Lady Flora Drayton. Convocato in quella che diventerà Scotland Yard, gli viene assegnato il suo primo caso: scoprire chi ruba il mangime degli uccelli di Mary Boyle, contessa di Cork. Proprio mentre l’ispettore investiga malvolentieri sul caso, una giovane aristocratica viene uccisa sotto i suoi occhi, colpita da un proiettile all’apparenza invisibile e silenzioso. Ci sono strumenti e tattiche che Cheviot ricorda ma non può utilizzare, come l’analisi delle impronte digitali; e vicende che sarebbe utile approfondire, come l’andamento della sua storia d’amore con Lady Flora. Ma non c’è tempo per imparare, perché l’ispettore si trova a doversi confrontare con l’assassino più astuto della sua carriera.
Per quanto riguarda la trama, il romance, il mistero, questo romanzo è splendido. Un quadro preciso e dettagliato dei primi giorni di Scotland Yard… In tutto e per tutto il miglior libro di Carr degli ultimi anni.